La storia dell’Azienda Collura Grani Antichi è un tassello del viaggio attraverso un mondo rurale che cambia grazie all’intraprendenza e soprattutto all’attenzione verso la Natura di agricoltori sensibili e rispettosi delle regole e dei principi della stessa. È una di quelle realtà che stanno nascendo sul territorio siciliano riscoprendo il gusto delle varietà di conservazione, comunemente chiamati grani antichi. Investendo in una nuova concezione, tutta biologica, della produzione agricola, Filippo e Giorgio sono due fratelli che hanno deciso di rinnovare l’azienda nata sul finire degli anni ’60 e tramandata da padre in figlio, coltivando a grani antichi e legumi quelle terre che fra qualche anno, se lasciate incolte, diverrebbero deserto.
L’idea di coltivare grani antichi nasce dall’ascolto dei racconti delle persone su come il pane e la pasta non hanno più il sapore di una volta e dalla voglia di riscoprire un prodotto genuino e dal sapore antico. Da qui, l’idea di convertire l’azienda al metodo di coltivazione biologico, la coltivazione lavorazione dei grani antichi siciliani (Tumminia, il Russello, il Perciasacchi, il Senatore Cappelli, la Maiorca) macinati in un mulino con macine in pietra così da conservare intatte le qualità chimico-fisiche e organolettiche dei grani.   
La produzione della pasta è di due tipi, Senatore Cappelli e Tumminia integrale, entrambe si ottengono da una pastificazione artigianale con trafilatura al bronzo e asciugatura a bassa temperatura in modo da simulare un processo naturale di essiccazione ai raggi solari. 
Negli ultimi anni, l’Azienda ha cominciato ad offrire anche la possibilità di degustazione dei prodotti e l’organizzazione di esperienze legate alla coltura della terra. 
L’evento Metiri e pisari, ad esempio, organizzato in collaborazione con l’associazione Sole sui Sicani, è dedicato alla mietitura (metiri), evento più atteso dell’anno nel calendario rurale. La mietitura si svolge utilizzando i metodi e le attrezzature originali, “metiri cu li faci e fari li gregni di spichi cu li disi” e viene seguita da “la pisatura cu lu mulu”, “lu spagliu cu li tridenti e li pali” e la”cernita nni li crivi” e poi dalla molitura con macinazione a pietra.